La sfida dell’Autostima nel mondo di oggi

Viviamo in un mondo accelerato che mina l’equilibrio emotivo: riflessioni e teorie di Nathaniel Branden sull’Autostima per orientarsi tra pressioni esterne e autenticità.
Self-confidence in business and personal life

Le reti sociali, i cambiamenti continui e rapidi, le aspettative elevate e la disconnessione emotiva non aiutano a rafforzare e consolidare una buona Autostima.

Ritmi frenetici e disconnessione interiore

Chi ci guida davvero, in un mondo scandito da aspettative esterne e un sentire interno sempre più silenziato?

La vita va molto veloce e, nel mezzo di questa accelerazione, ci troviamo spesso a sentire che siamo un passo indietro rispetto agli altri, che non arriviamo o che arriviamo in ritardo alle cose. In questo mondo globalizzato e digitalizzato, dove gli aggiornamenti tecnologici si susseguono velocemente, sembra che anche le nostre vite si muovano altrettanto veloci.

La vita va molto veloce e, nel mezzo di questa accelerazione, ci troviamo spesso a sentire che siamo un passo indietro rispetto agli altri, che non arriviamo o che arriviamo in ritardo alle cose. In questo mondo globalizzato e digitalizzato, dove gli aggiornamenti tecnologici si susseguono velocemente, sembra che anche le nostre vite si muovano altrettanto veloci.

La ricerca del work-life balance

Ottenere uno stipendio decente, un lavoro con condizioni di lavoro sopra lo sfruttamento, o un buon lavoro dove non devo vendere l’anima, con orari flessibili o se lo desidero part-time, che mi permetta di passare del tempo con le persone a me care, con il/la nostro/a compagno/a, con un/a persona che stiamo frequentando, dedicare del tempo alle cure dei nostri familiari oppure semplicemente dedicarlo allo studio o all’apprendimento di nuove cose, a sviluppare nuovi talenti, ai nostri hobby… invece, sembra che anche con questa continua rincorsa non riusciamo a superare la modalità “sopravvivenza”.

Viviamo in un mondo frenetico e spesso è difficile tenere il passo. In questi casi, alcune pratiche possono essere molto utili, come semplicemente fermarsi e guardarsi dentro, trovando uno spazio (fisico o mentale) in cui ascoltarsi e riflettere. Con tanto “bombardamento”, il rischio è quello di inseguire obiettivi, stili di vita, decisioni o modi di relazionarsi che non ci appartengono, ma che appartengono ad altri. Vi è mai capitato di aver lottato duramente per ottenere qualcosa e quando l’avete ottenuta avete avuto ancora la stessa sensazione di vuoto? Compriamo e seguiamo impulsi che nascono fuori di noi.

Oggi viviamo circondati da troppi stimoli esterni e questo ci fa perdere il contatto con il nostro impulso o filo interiore. Tutto questo influenza il modo in cui percepiamo la nostra vita, e a volte abbiamo difficoltà a sostenerla, a sentirci appagati, o anche solo a non sentirci spenti.

Sentimento di inadeguatezza

Il sentirsi “non all’altezza del compito” è una delle forme più comuni di inadeguatezza: un sentimento alimentato da pressioni sociali, culturali e interiori.

Anche le pressioni sociali e culturali giocano un ruolo cruciale in questo logoramento. I pregiudizi verso i giovani, le donne, le etnie diverse, fanno perdere molto tempo ed energia invece di favorire un senso di appartenenza e di unità. Sul posto di lavoro, questo si traduce nella necessità di lavorare più del dovuto per essere visti, per avere uno spazio di espressione e per essere presenti nei luoghi decisionali. Tutto ciò interferisce con la nostra capacità di vivere pienamente e di prendere decisioni che ci rappresentino veramente.

Possiamo essere bravi al lavoro ed essere riconosciuti, ma quando ci viene offerta un’opportunità di crescita, come una promozione, maggiori responsabilità o la possibilità di prendere decisioni, sorge una voce interiore che ci dice che “non siamo capaci”, che non siamo abbastanza, che manca qualcosa. Questo fenomeno è noto come sindrome dell’impostore ed è un chiaro riflesso di una bassa Autostima. Abbiamo difficoltà a sostenere queste situazioni di successo e a non “boicottarci”.

Lo stesso può accadere nelle relazioni. Possiamo avere un’alta Autostima sul posto di lavoro, intraprendere un progetto o ricoprire posizioni dirigenziali o manageriali, ma quando interagiamo con gli altri, notiamo che abbiamo interiorizzato un’immagine negativa di noi stessi e che questo limita la nostra capacità di relazionarci con gli altri.

È importante riconoscere che la nostra Autostima non è uniforme in tutti gli ambiti della nostra vita. Possiamo avere un’alta Autostima in alcuni ambiti, come il lavoro o l’imprenditoria, ma una bassa Autostima in altri, come le relazioni personali.

Teoria dell’Autostima di Nathaniel Branden

Nathalien Branden, psicoterapeuta e scrittore, ha proposto che l’Autostima sia uno dei pilastri fondamentali del benessere emotivo e psicologico. Secondo Branden, una sana Autostima non solo ci permette di gestire meglio la nostra vita, ma è anche la chiave per affrontare le sfide della vita quotidiana, comprese quelle che derivano dalle aspettative degli altri, dalle pressioni sociali e dai nostri stessi dubbi interiori. 

Per Branden, dunque, l’Autostima è requisito fondamentale per una maggiore felicità.

La vostra Autostima non dipende né dall’ambiente in cui vivete, né dalla vostra posizione sociale, né dalle vostre qualità, né dalla stima degli altri… l’Autostima dipende da voi. 

Per questo Branden sottolinea l’importanza di riconoscerla e curarla per poter vivere in modo autentico, prendere decisioni consapevoli e sostenersi nei momenti difficili. L’Autostima, da questo punto di vista, non è solo un sentimento di Autostima, ma una pratica quotidiana che implica imparare a valorizzarsi e ad accettarsi, indipendentemente dalle circostanze esterne, lavorando sui 6 pilastri.

I sei pilastri dell’Autostima

Vediamo insieme quali sono i 6 pilastri dell’autostima di Branden.

  1. VITA CONSAPEVOLE: aumentare il grado di attenzione al presente, al qui e ora. In altre parole, essere consapevoli di ciò che facciamo, pensiamo, diciamo, sentiamo, delle nostre intenzioni… Accettare i nostri errori, correggerli e imparare da essi; conoscerci meglio; riconoscere le nostre debolezze ma anche i nostri valori.
  2. ACCETTAZIONE: lasciarci essere come siamo e permetterci di fluire con la vita, creando un dialogo interiore pieno di amore compassionevole e gentilezza verso noi stessi. Tutto questo non si oppone allo sviluppo personale, non significa che non abbiamo difetti o che abbiamo comportamenti da migliorare, ma l’invito è quello di avere maggiore comprensione del nostro percorso fino a questo punto, delle difficoltà che abbiamo dovuto superare e di dare valore e riconoscimento a tutte le cose che abbiamo fatto bene, senza giudicare.
  3. AUTORESPONSABILITÀ: prendere coscienza che siamo responsabili della nostra felicità, di come reagiamo agli eventi che accadono nella nostra vita, cioè delle nostre azioni, decisioni ed emozioni o della non azione e della non decisione. Se siamo responsabili, ci diamo il potere di trasformare la nostra vita prendendo in mano la situazione e concentrandoci sui nostri obiettivi.
  4. AUTOAFFERMAZIONE: rispettare i nostri bisogni, valori e sogni. Possiamo avere la tendenza a comportarci per compiacere gli altri ed evitare il rifiuto.
  5. VIVERE CON UNO SCOPO: la nostra felicità e le nostre decisioni dipendono da noi stessi. Faremo tutte le azioni necessarie per prendere il controllo del nostro destino e realizzare ciò che ci appassiona e ci soddisfa.
  6. INTEGRITÀ PERSONALE: comportarsi secondo ciò che vogliamo, essendo congruenti con le nostre idee e i nostri modi di vedere il mondo. Ad esempio, se i nostri valori non coincidono con quelli della nostra azienda; se la nostra azienda ha pratiche che consideriamo non etiche e noi ci uniamo a quelle che contraddicono le nostre, questo può avere conseguenze sfavorevoli per la nostra Autostima.

È possibile sviluppare i sei pilastri dell’autostima con la pratica, è infatti  nostra la responsabilità di avere un’alta Autostima. 

Cosa fare per sviluppare l’Autostima

Esaminare lo stato in cui ci troviamo e fare un piano di azione, con il tempo cambierà il modo in cui affrontiamo la vita e saremo pronti a raggiungere alcuni nuovi traguardi, raggiungendo uno stato di felicità più elevato.

Un’altra opzione per lavorare l’Autostima è quella di iniziare un percorso di crescita, dove il confronto con il professionale può darci gli strumenti per imparare ad avere una migliore immagine di sé. Attraverso la relazione e lo sguardo di una persona che abbia fatto il processo prima di noi e abbia le competenze per poter accompagnarci ad attraversarlo.

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